Archivio

Beni archivistici

La Biblioteca Giovardiana conserva fondi archivistici organici, pervenuti a diverso titolo nel corso del secolo XX.

Il fondo di centoventi documenti in pergamena provenienti dall’archivio della famiglia verolana Spani Molella, formatosi nella fortificazione urbana di Castel Briccoli fin dal secolo XIV, comprende documenti degli anni 1257-1772. Questo fondo è nella sala dei manoscritti della Giovardiana, ordinato cronologicamente in rotoli di dieci pergamene ciascuno. Alcune di queste riguardano gli avi dell’umanista Aonio Paleario e sono state oggetto di pubblicazione in C. Scaccia Scarafoni, Alcuni documenti sugli avi materni di Aonio Paleario, in Archivio della Società romana di storia patria, 44 (1921), pp. 61-77. Tutto il fondo è contemplato in regesti pubblicati nel già menzionato inventario a stampa dei manoscritti giovardiani in Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia, 34, pp. 99-122.

Inoltre, fin dal 1920, il manoscritto statutario e le pergamene dell’Archivio storico del Comune di Veroli sono stati depositati nella biblioteca e custoditi nella sala dei manoscritti, in rotoli di dieci unità in ordine cronologico. I documenti membranacei sono quarantatré e abbracciano l’arco temporale 1277-1836.

Una sintetica descrizione è inserita nell’inventario a stampa dei manoscritti, alle pp. 90-98. Intorno al 1925, anche le serie cartacee preunitarie dello stesso archivio sono state affidate alla Giovardiana e dai primi anni Ottanta sono corredate d’inventario: Archivio storico del comune di Veroli. Inventario (1492-1877), dattiloscritto a cura di C. Caperna e M. Stirpe.

Infine, nel 1992 le figlie del marchese Francesco Campanari hanno depositato stabilmente l’archivio familiare nella biblioteca, composto di duecentoventicinque documenti membranacei e seicentoquattro unità cartacee, con estremi cronologici complessivi 1002-1953.

È disponibile l’inventario in formato cartaceo e digitale: Soprintendenza Archivistica per il Lazio, Archivio Campanari presso la Biblioteca Giovardiana in Veroli. Inventario, a cura di P. Scaccia Scarafoni, Veroli 2004.

Beni artistici

La biblioteca conserva anche una raccolta di carattere prevalentemente artistico: disegni, incisioni e cartografie dei secoli XVI-XVIII, nel cui àmbito spiccano alcune sanguigne autografe di Carlo Maratta, menzionato anche come Carlo Maratti, almeno in parte connesse al restauro che costui eseguì nel 1693 delle stanze di Raffaello nei palazzi vaticani.

Questo patrimonio è distribuito in dodici grandi volumi a tema, nei quali trovano posto le effigi di uomini illustri, gli eventi storici, i soggetti religiosi e quelli antiquari, ma anche caricature, raffigurazioni di macchine barocche e carrozze di gala, paesaggi e rappresentazioni anatomiche, nonché architetture e monumenti funebri, raffinati biglietti da visita illustrati e artistici stampati d’invito alle riunioni dell’Arcadia.

Gli ambienti, quindi, appaiono sostanzialmente immutati nel tempo; lungo le pareti dei due ambienti principali, in alto, sono presenti una trentina di ritratti dei più insigni personaggi storici locali, illustri uomini di lettere e di chiesa, benefattori, appositamente scelti dal Giovardi per essere da modello e stimolo agli studiosi intenti nella consultazione dei testi.

Col tempo, diversi ritratti si sono aggiunti agli originari, a cominciare da quello dello stesso Vittorio Giovardi, eseguito nel corso degli ultimi mesi di vita del soggetto (tra l’agosto 1785 e l’aprile 1786), come indica il tenore dell’iscrizione.